giovedì 17 novembre 2022

John Constable, la natura per ricordarci chi siamo

Alla Reggia di Venaria (To), fino al 5 febbraio 2023, una mostra eccezionale di uno tra i massimi esponenti della pittura romantica inglese. Ammirando paesaggi e “respirando” colori e atmosfere che ci riportano, grazie a un'eccezionale sfilata di capolavori, a una riflessione sugli elementi primari del nostro essere umani

di Stefano Uberti Foppa


Non essendo un critico d'arte, ma solo un appassionato di lungo corso, posso solo suggerirvi, senza alcuna pretesa analitica, di andare a visitare la bellissima mostra dedicata a John Constable, "Paesaggi dell'anima", tra i massimi esponenti della pittura romantica inglese (insieme all'altro grande, William Turner) inaugurata lo scorso 25 Ottobre alla Reggia di Venaria (TO) e aperta fino al 5 febbraio 2023.

Il motivo di questo suggerimento? Perché tra le finalità di questo blog dedicato all'innovazione digitale c'è anche la voglia di dare spazio a notizie di iniziative culturali e artistiche varie che possano aiutarci nell'interpretare la complessità attuale, mettendo una distanza di riflessione salutare tra le frenetiche abitudini quotidiane e un punto di osservazione, come in questo caso quello di Constable dei primi Ottocento, che ci ricorda l'importanza di non scordare i nostri equilibri naturali, ancestrali, primari.


John Constable - Chain Pier, Brighton - 1826-27 - Olio su tela


Con Constable, torniamo pienamente alle contemplazioni del mondo naturale, alle sue sfumature e ai suoi colori, ai suoi suoni e alle correlate emozioni di una semplicità spesso dimenticata, se non per alcuni sconosciuta, che può fare bene a tutti noi. Paesaggi che nel loro dettaglio sembrano richiamarci per impedirci di fruire della loro bellezza in modo rapido e fugace quanto, piuttosto, legarci a un inevitabile rallentamento dell'osservazione, in un'armonia di colori e di situazioni che, senza eccessive “romanticherie” ma semplicemente accettando il fluire dei ritmi naturali, ci riporta a una dimensione più adatta alla nostra essenza di esseri umani.


John Constable - Il molo di Yarmouth - dopo 1823 - Olio su tela


La mostra su Constable continua l'indagine meritevole, avviata nel 2021 dalla Reggia di Venaria, sul tema del paesaggio, allargandola, in questo caso, a livello europeo con una raccolta di quadri, disegni, acquerelli, incisioni e ritratti che ripercorre cronologicamente tutta la vicenda artistica del pittore attraverso le opere provenienti dalla Tate UK, un complesso di gallerie d'arte britanniche (tra le quali la famosa Tate Gallery) che possiede la più importante collezione di opere di Constable. La mostra è organizzata nell'ambito dell'accordo siglato lo scorso anno con Fondazione Torino Musei - GAM Galleria d’Arte Moderna di Torino.


Innamorato dei propri luoghi

Constable, a differenza di Turner, grande viaggiatore, incentra tutta la propria opera sull'amata Inghilterra, rappresentando una natura accogliente, rassicurante e meditativa, al contrario della natura sempre affascinante ma anche minacciosa di Turner. Constable propone invece una dimensione della campagna rigogliosa e tranquilla del Suffolk, dove è nato nel 1776 e dove è cresciuto, nonché delle cittadine di di Salisbury, Hampstead e Brighton frequentate con la famiglia e gli amici. La sua pittura è volutamente di dettaglio, alla ricerca dell'atmosfera più veritiera possibile, un approccio alquanto rivoluzionario per quegli anni in cui la rappresentazione del paesaggio verteva soprattutto sulla ricerca di un “ideale” o istoriato, con figure cioè evocative di leggende o di imprese destinate per lo più a scopi decorativi, seguendo l'esempio dei grandi maestri francesi. Constable è invece puntiglioso sui dettagli della natura e del paesaggio. E la tecnica ad olio “en plein air”, usata in seguito grandemente dalla corrente impressionista, divenne il suo tratto distintivo soprattutto negli anni tra il 1809 e il 1829. Secondo il pittore, dipingere “all'aria aperta” (modalità utilizzata dagli artisti europei del seicento soprattutto come semplice pratica formativa) era infatti l'unica via, la prediletta per Constable, per riuscire a cogliere, attraverso i suoi colori, l'essenza della natura, “la sorgente da dove tutto deve nascere”.

John Constable. Paesaggi dell'anima. La curatrice Anne Lyles in una sala della mostra

Fu per cercare di curare l'amatissima moglie Maria Elizabeth Bicknell (Mary), sposata nel 1816 e dalla quale ebbe ben sette figli, che Constable, nel 1819, prese alloggio a Hampstead, in campagna, e poi nella località marina di Brighton, affinché la moglie malata di tubercolosi potesse giovare del clima mite e salubre. Tuttavia la scelta non portò a guarigione, ma in quelle località Constable ebbe l'opportunità di dipingere composizioni paesistiche eccezionali, la brughiera, i suoi sentieri, gli specchi d'acqua nascosti, le spiagge isolate, le colline meno popolate, effettuando inoltre numerosi studi di cieli, con una straordinaria accuratezza dei luoghi rappresentati.

La settima gravidanza di Mary fiaccò definitivamente la sua precaria salute e nel novembre del 1828 morì, lasciando Constable in una disperazione che ebbe dirette conseguenze sulla sua salute. Nel 1829 venne nominato membro effettivo della Royal Academy, riconoscimento da lui a lungo atteso e desiderato, ma che comunque non lo risollevò dal suo stato di prostrazione. Constable morì improvvisamente a Bloomsbury nel marzo del 1837 e fu sepolto accanto a sua moglie Mary nel cimitero della chiesa di St John a Hampstead.

foto in apertura: John Constable - Il sentiero di Fen, east Bergholt - 1817 - olio su tela









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