Slow journalism, la tecnologia al servizio del lavoro
Le tecnologie digitali stanno da anni profondamente cambiando il giornalismo. Ma perché mai dovrebbe interessarci questo dibattito? Perché soprattutto in periodi come questo, di guerra, propaganda e democrazie minacciate è divenuto ormai un tema centrale e di interesse collettivo. Non è più infatti una questione, da un lato, di quanto sia opportuno essere digital per avere più follower, lead, call to action o risultare top trend sul ranking di Google. Né, dall'altro, di guardare a un nostalgico giornalismo passato, obsoleto e inefficace. In gioco c'è piuttosto la costruzione di un'informazione orientata al sociale, al valore, all'etica e alla “coltivazione della democrazia”. Con l'inevitabile supporto della tecnologia che però, nel mondo dell'informazione, deve ancora superare la fase di “hype” per diventare strumento integrato e arricchente di un modello responsabile di informazione
di Stefano Uberti Foppa